E’ arrivato il weekend di una settimana lunga e so che da domani si ricomincia. Mi piace però pensare che le giornate non saranno solo scandite da compiti online e smartworking. Ci saranno anche le telefonate più frequenti con l’Italia e le video conferenze con le amiche (vicine e lontane).
Nell’isolamento forzato che questa situazione globale ci costringe, mi sto rendendo conto che nonostante i messaggi su WhatsApp e i post su Facebook c’era qualcosa che davo per scontato e che ora diventa fondamentale. Il contatto con le persone. In un sovraccarico di giga che internet sta subendo da giorni, ti trovi a chiamare più spesso i tuoi familiari o in video conferenza con amiche per fare due chiacchiere, ridere, confrontarsi e sentirsi dire” non sei pazza, l’ho pensato anch’io”.
Il weekend è stato un buon break e io ho deciso di fare una ricetta che non facevo da secoli: le meringhe.
Perché proprio le meringhe? Per tre motivi. Il primo, banalissimo, è che non sai che fare di tutti gli albumi che hai in frigo. Il secondo un po’ più sottile, e’ un dolce che non e’ scontato venga bene al 100% e la parte competitiva che c’è in me voleva vedere se stavolta mi venivano perfette. Il terzo un po’ nostalgico. Tantissimi anni fa lessi sulle Scienze un articolo del chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini sulla ricetta scientifica delle meringhe. Spiegazioni analitiche del perché una meringa viene bene oppure no. Sto leggendo il suo ultimo libro “La scienza delle verdure” e quell’articolo mi e’ venuto in mente.
La ricetta che faccio da anni e che vi riporto è un mix dell’articolo di Bressanini con la ricetta del pasticcere Luca Montersino e segue le dosi 1:2 tra albume e zucchero. È la ricetta della meringa francese che prevede l’aggiunta dello zucchero a freddo a differenza della meringa italiana in cui si aggiunge agli albumi uno sciroppo caldo di acqua e zucchero. Seguite i passaggi, NON aggiungete il famoso pizzico di sale e pesate tutto, sì, anche gli albumi e avrete delle meringhe leggere, bianche e che si conservano mesi in una scatola di latta. Io personalmente le sbriciolo nel gelato al caffé ma come tutte le cose il limite e’ solo l’immaginazione e la fame 🙂
Ingredienti
- 125 gr di albumi
- 250 gr di zucchero semolato
Procedimento
Tirate fuori gli albumi dal frigo per tempo perché montano meglio se non freddi. Nel recipiente della planetaria, mettete gli albumi e cominciate a montare. Quando comincia a formarsi una schiuma aggiungete piano piano 125 gr di zucchero e montate finche’ la massa non e’ ben stabile. Ci vorranno una decina di minuti.
A mano aggiungete il restate zucchero piano piano incorporandolo dal basso verso l’alto e stando attenti a non smontare il composto. Mettetelo in una sacca da pasticcere con la bocchetta zigrinata e fate le meringhette su leccarde foderate con carta da forno.
Preriscaldate il forno a 90* C. La temperatura è importante perché le meringhette devono solo asciugare, non cuocere. Dovranno rimanere per circa 3 ore con un cucchiaio che tiene un po’ aperto il forno.
Io le lascio qualche ora all’aria per asciugare e poi le chiudo in una scatola di latta. Si conservano per mesi.
Buon appetito!