Ci sono post che scrivo x raccontare un aneddoto o un ricordo della mia infanzia, altri post sono puramente tecnici x raccontare la ricetta, altri post sono scritti per fissare un ricordo. Come quello di oggi, perché so che essere lontani significa ripensare a bei momenti trascorsi con amici e familiari e sentirsi un po’ più vicino a casa.
Una delle mie più care amiche ha festeggiato il suo compleanno in un modo che solo lei poteva pensare. Ha affittato una casa per un fine settimana, ha inviato gli amici, un po’ di carne sulla griglia, qualche torta e dei letti per i tira tardi ed ecco qui che il passaggio agli “anta” non è stato poi così brutto.
Il tutto é cominciato il venerdì, entrambe prendiamo ferie perché bisogna cominciare i preparativi. Cerchiamo di non pensare che il meteo dà delle previsione orrende, tentiamo di pensare al piano B in caso di pioggia ma in silenzio speriamo “no, dai , ma avremo poi così sfiga?!?!?”. Abbiamo cucinato nel nostro solito modo: tra una tazza di te, un salto al mercato e un pranzo veloce in quella brasserie che a me piace tanto. Zucchine, peperoni, melanzane. (se siete interessati ho messo i link alle ricette). Spadellato, condito, inscatolato e via, tutto pronto!
Ho impresso nella mia mente un momento di quel venerdì: quando entro in casa sua e la vedo mescolare l’impasto per la Sacher in un’enorme insalatiera. E non una Sacher qualsiasi ma una Sacher di 30 cm di diametro!!!! La sua ricetta di Sacher è una bomba, non c’è stato alcun dubbio che quella doveva essere la torta per le candeline. Poi, vabbè, abbiamo anche fatto una crostata perché vuoi non scrivere “40” sulla tua torta di compleanno? 🙂
Quando sabato arrivo a destinazione il posto è proprio come me l’aspettavo. Vecchia casa del 600, stanze enormi e soffitti alte a cassettoni incastonata in un vecchio borgo di case in pietra e stradine tortuose. Dentro casa una cucina con un camino spettacolare, di quelli che si vedono ormai solo nei castelli. Con un mantice per ravvivare le braci e due mini panche ai lati per sedersi e scaldarsi.
Sembra strano come ci irritiamo se un locale non ha la Wi-Fi e poi ti ritrovi perfettamente a tuo agio in una vecchia casa attorno a un camino del 600, senza whatapp o FB perché il cellulare non prende e a riassaporare il piacere e il silenzio delle passeggiate nei borghi di sera. Solo tu Silvia potevi rendere speciale quel passaggio agli “anta” che tutte noi stupidamente temiamo 🙂